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20 September 2023

BCE : le decisioni future saranno sempre più improntate alla gestione del rischio

In linea con il nostro scenario centrale, la BCE ha aumentato i tassi di riferimento di 25 basis point, lasciando i tassi di rifinanziamento, di finanziamento e di deposito rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

Maryse Pogodzinski
[Maryse Pogodzinski, Economista]
La BCE mantiene il suo atteggiamento “data dependent” ma, “sulla base della sua attuale valutazione… i tassi hanno raggiunto livelli che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno in modo significativo a riportare l’inflazione verso il target”. In altre parole, la BCE annuncia una “pausa”, che in teoria potrebbe essere lunga e non assicura che questo sia il livello terminale.

Secondo le proiezioni macroeconomiche di settembre, a causa della maggiore crescita dei prezzi dell’energia, l’inflazione complessiva sarà più alta nel 2023 e nel 2024. La pressione sull’inflazione core rimane forte anche se la BCE ha rivisto leggermente al ribasso le proiezioni per il 2024 e il 2025 (cfr. tabella seguente).

Le proiezioni di crescita sono state riviste al ribasso nel 2023 a causa dell’impatto della stretta monetaria sulla domanda interna e del rallentamento del commercio mondiale. La proiezione di crescita per il 2024 è influenzata da un effetto base negativo mentre, le stime di crescita e inflazione per il 2025 hanno subito poche variazioni.

 

Punti chiave

  • Le osservazioni della BCE rimangono invariate : l’inflazione continua a rallentare, ma rischia di rimanere elevata per troppo tempo. L’inflazione trainata dalla domanda resta solida.
  • La decisione della BCE: il rialzo dei tassi riflette la valutazione del Consiglio direttivo sulle prospettive dell’inflazione, sulla dinamica dell’inflazione core e sulla capacità di risposta della politica monetaria. La decisione è stata presa da una maggioranza solida.
  • L’efficacia della politica monetaria: l’effetto dei precedenti rialzi dei tassi rimane significativo e le condizioni di finanziamento si sono ulteriormente inasprite: un chiaro segnale che la fase 1 è ben avviata. Inoltre, l’efficacia della stretta monetaria si fa sentire maggiormente dal lato della domanda (fase 2): elemento importante per riportare l’inflazione verso il target di riferimento.
  • Determinazione della BCE: le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano fissati a livelli tali da garantire che l’inflazione torni quanto prima verso l’obiettivo di medio termine del 2%. L’approccio “data dependent” sarà mantenuto per determinare il “grado” e la “durata” adeguata di questo regime restrittivo.
  • Nessun compromesso tra bilancio e tassi di riferimento: lo strumento principale rimane quello dei tassi di interesse ma non si è ancora parlato del bilancio.

 

Nel complesso, la BCE ritiene che in questa fase “un momento di pausa” appare appropriato, ma ammette di non poter dire, sulla base della sua attuale valutazione, che questo sia il “tasso terminale “.

Il nostro scenario resta invariato: al di là della “pausa” preannunciata, manteniamo una traiettoria al rialzo dei tassi di interesse, con un tasso di deposito del 4,25% entro la fine del 2024. Sul livello di inflazione, il nostro scenario rimane superiore a quello della BCE nel 2024 e incorpora un rischio di rialzo asimmetrico. A nostro avviso, le decisioni future si baseranno sempre più su argomenti di risk management. Inoltre, nonostante la strategia di bilancio non sia stata discussa, riteniamo che questo sarà il prossimo passo nel breve termine (dicembre).

Scenario centrale

 

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