Dopo le buone performance dei ciclici nel primo semestre, tornano in auge i titoli growth

” Le incertezze sulle varianti e sulle prospettive meno accomodanti delle politiche monetarie, per esempio il ritmo del tapering, hanno portato gli investitori a preferire di nuovo le società growth, quelle che vantano una crescita degli utili superiore alla media e un potenziale per andare più veloci dell’economia”.

Lo dice Marco Ambrosioni, multi asset portfolio manager di Groupama AM in un’intervista ad Affari&Finanza di Repubblica pubblicata lunedì 20 settembre all’interno di un articolo più ampio su quali saranno i titoli migliori del 2021, se quelli growth, cioè i titoli legati a tecnologia e digitalizzazione, che hanno beneficiato del lockdown lo scorso anno e che ora stanno ritornando in auge, come appunto segnala Ambrosioni, oppure quelli value, cioè i titoli ciclici, che invece si sono avvantaggiati nei primi sei mesi del 2021 degli annunci sull’efficacia dei vaccini e del ritorno alla normalità.

Dato il momento complicato da decifrare, dice ancora Ambrosioni, “sui portafogli azionari abbiamo oggi un equilibrio tra i titoli value­ciclici e growth­difensivi. Privilegiamo lo stockpicking, con interesse alla qualità delle società, sia a livello di indebitamento contenuto e solidità degli utili futuri, sia dal punto di vista del profilo Esg”.

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