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5 November 2021

Fed, sempre più complicati i messaggi ai mercati

Nel complesso, Groupama AM mantiene le proprie previsioni di uno scenario di reflazione. Tuttavia, i mercati finanziari dovranno ancora abituarsi all'inizio di un nuovo ciclo monetario da parte della Fed e, soprattutto, a comunicazioni da parte dei banchieri centrali che saranno sempre più contorte.

Christophe Morel

 

 

 

 

[Christophe Morel, capo economista]

Se ci basiamo sull’indicatore composite costruito dalla Fed di Kansas City, che è ora il principale riferimento della banca centrale Usa nelle sue valutazioni sul trend dell’occupazione, pare che le condizioni del mercato del lavoro si stiano avvicinando alla situazione pre-crisi (Grafico 1). Tuttavia, le banche centrali ritengono che questo miglioramento presenti ancora troppe disparità geografiche, settoriali e sociali. Inoltre, mentre la bilancia dei rischi della Fed sulla crescita è equilibrata, i banchieri centrali menzionano sempre più l’esistenza di un eccesso di risparmio come fattore di sostegno ai consumi.  Infatti, secondo le stime di Groupama AM, questo eccesso di risparmio ammonta ora a quasi 2,5 trilioni di dollari, o l’11% del PIL nominale (Grafico 2).

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Fonte: Bloomberg – Rielaborazioni: Groupama AM

La Fed dovrà affrontare un dilemma sempre più complicato:

  • se prendiamo come punto di partenza la situazione Pre-Covid (Grafico 3), il livello di inflazione dell’economia statunitense ha registrato un trend crescente e superiore al target del 2%. Nonostante la nuova strategia di politica monetaria adottata (Average Inflation Target, AIT), il sensibile aumento del livello di inflazione va oltre la soglia di tolleranza della Fed. Pertanto, alla luce di quanto sopra detto la Fed potrebbe accelerare la sua stretta di politica monetaria con l’obiettivo di mantenere un target medio di inflazione pari al 2%.

Inoltre, a causa dell’aumento del livello di break-even, anche il nostro indicatore composite delle aspettative di inflazione ha recentemente superato la “zona di comfort” (Grafico 4).

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D’altro canto, la Fed non può accelerare la stretta monetaria (sul bilancio e sui tassi di riferimento) senza correre il rischio di alimentare la volatilità dei mercati finanziari.

Nuovo titolo grafico: Stati Uniti: ritardo/anticipo dell’inflazione core vs target del 2%

Fonte: Bloomberg – Rielaborazioni: Groupama AM

Per quanto riguarda le decisioni di politica monetaria, Groupama AM ritiene che:

  • La Fed inizierà a inasprire le decisioni di politica monetaria (non convenzionali e convenzionali) il prima possibile. Pertanto, il rallentamento degli acquisti di asset (“tapering”) dovrebbe iniziare già a metà novembre. Inoltre, la Fed dovrebbe iniziare il suo ciclo di rialzidei Feds Funds già nel 2022.
  • Così facendo, e iniziando il prima possibile, la Fed potrà anche smussare la stretta in modo che i movimenti non siano troppo affrettati e veloci. In effetti, la Fed non si assumerà alcun rischio in tema di stabilità finanziaria. Sosterrà che il miglioramento del mercato del lavoro non è sufficientemente inclusivo e metterà l’accento sempre di più sui colli di bottiglia come rischi negativi per la crescita.

L’indicatore di Groupama AM mostra che nei sondaggi sulla congiuntura economica, le imprese americane sono soggette a vincoli (Grafico 5). Questi vincoli non mettono in discussione lo scenario di crescita, anche considerando il notevole ritardo nella produzione e nei consumi, ma porteranno gli indicatori a normalizzarsi e saranno un pretesto per la Fed per ritardare il “tapering” oltre la metà del 2022.

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Fonte: Bloomberg – Rielaborazioni: Groupama AM

Groupama AM mantiene quindi le proprie previsioni di uno scenario in reflazione. Tuttavia, i mercati finanziari dovranno ancora scontare l’inizio di un nuovo ciclo monetario per la Fed e, soprattutto, eventuali comunicazioni distorte da parte delle banche centrali.