13 March 2021

L’aumento dei prezzi delle materie prime è congiunturale, non strutturale

Sebbene la tesi che ci vuole entrati in un super ciclo rialzista non sembri la più probabile, questo non contraddice l'ipotesi di una crescita congiunturale dei corsi delle materie prime.

Alcuni analisti ritengono che il periodo post Covid sia segnato da un aumento strutturale dei prezzi delle materie prime, evocando addirittura la prospettiva di un “super ciclo” rialzista. Nell’analisi economica, il termine “super ciclo” rimanda a un fenomeno di lungo termine: corrisponde a un ciclo di una durata tra i 20 e i 70 anni (ossia di fasi rialziste comprese tra i 10 e i 35 anni), associato a un processo di evoluzione notevole e sostanziale, per esempio una rivoluzione tecnologica. Così facendo, i “super cicli” includono tanto i cicli di investimento di Kuznets (di una durata di 15-30 anni) quanto i cicli di innovazione di Kondratieff (di una durata di 40-60 anni

Christophe Morel
Cristophe Morel

Abbiamo determinato i “super cicli per le materie prime (1) e la nostra analisi ci ha condotto a due osservazioni:
• In primo luogo, i cicli sono chiaramente più sincronizzati dopo gli anni ’70 (grafico 1)
• Inoltre, abbiamo identificato 3 “super cicli” al rialzo sulle materie prime industriali negli ultimi 120 anni (grafico 2), in particolare
1. all’inizio del ventesimo secolo per via dell’industrializzazione dell’economia americana
2. nel periodo 1950-1980 per via della ricostruzione post-bellica in Europa e per via dell’espansione economica giapponese
3. nel 2000-2010 per via dell’industrializzazione della Cina e della sua integrazione all’interno commercio globale.

Se la tesi di un “super ciclo” non ci sembra la più probabile, questa tuttavia non contraddice l’aumento “congiunturale” significativo dei prezzi delle materie prime. In effetti, gli investimenti pubblici eccezionali, particolarmente negli Stati Uniti (grafico 3), e soprattutto la prospettiva di piani infrastrutturali (in Europa e oltre oceano) costituiscono una spinta vigorosa al rialzo dei prezzi delle materie prime industriali e, per motivi di arbitraggio, della maggior parte delle altre materie prime.

 

Quest’ultimo “super ciclo” rialzista del 2000-2010 è comunque troppo recente perché un nuovo ciclo possa già essersi avviato. Il grafico 1 suggerisce che le materie prime sarebbero in una fase strutturalmente al ribasso. L’ipotesi di un “super ciclo” al rialzo, specialmente sulle materie prime industriali, è in particolare molto dubbia perché i fattori che hanno provocato i precedenti cicli rialzisti oggi non sono più presenti. Infatti, non ci sono più prospettive di emersione di una nuova potenza industriale, né il bisogno di ricostruzione di ingenti infrastrutture.

Se la tesi di un “super ciclo” non ci sembra la più probabile, questa tuttavia non contraddice l’aumento “congiunturale” significativo dei prezzi delle materie prime. In effetti, gli investimenti pubblici eccezionali, particolarmente negli Stati Uniti (grafico 3), e soprattutto la prospettiva di piani infrastrutturali (in Europa e oltre oceano) costituiscono una spinta vigorosa al rialzo dei prezzi delle materie prime industriali e, per motivi di arbitraggio, della maggior parte delle altre materie prime.

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Note: (1) In pratica, abbiamo applicato la metodologia chiamata ACF del “filtro passa-banda asimmetrico” di Christiano e Fitzgerald (2003) su un insieme di 41 materie prime sul periodo 1900-2019. Successivamente i super cicli per la gran parte delle materie prime (metalli preziosi, prodotti agricoli…) sono stati ricavati da un’analisi delle componenti principali. Bibliografia essenziale: Cuddington & Jerrett (2008, https://www.imf.org/external/pubs/ft/staffp/2008/04/pdf/cuddington.pdf), Erten & Ocampo (2013, https://www.un.org/esa/desa/papers/2012/wp110_2012.pdf).

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