Quali fattori, nel corso del 2022, hanno determinato l’inversione della correlazione negativa che ha caratterizzato tali asset class sin dagli anni 2000?
Il primo fattore è stato l’inflazione: spingendo al rialzo i tassi d’interesse, infatti, il costo di finanziamento è diventato più costoso e il valore del debito è andato erodendosi. Detto ciò, le aspettative di inflazione per il 2023 forniscono un’indicazione del grado di sincronizzazione tra le asset class. Dato l’attuale contesto, prevediamo che l’inflazione rimanga a livelli piuttosto elevati (superiori al 3% negli Stati Uniti e in Europa) e dovremmo assistere, nella migliore delle ipotesi, a una correlazione nulla, se non addirittura positiva. Chiaramente, nel corso dei prossimi mesi, le azioni e le obbligazioni dovrebbero continuare a muoversi nella stessa direzione, evitando quindi l’effetto compensazione reciproco.
La seconda spiegazione risiede nel cambio di atteggiamento da parte delle Banche Centrali in tale tipologia di situazione. Negli ultimi vent’anni, le banche centrali hanno sostenuto i mercati abbassando i tassi di riferimento non appena si profilava il rischio di recessione. In questo scenario, la politica monetaria ha contribuito a far salire il mercato obbligazionario quando quello azionario era in sofferenza. Tuttavia, nell’ultimo anno le banche centrali hanno attuato una strategia diversa, contrastando principalmente l’inflazione attraverso l’innalzamento dei tassi d’interesse, senza evitare la recessione economica ad ogni costo. In questo senso, le obbligazioni probabilmente non svolgeranno più il loro ruolo di ammortizzatore nei prossimi anni.
Guardando più a lungo termine, riteniamo che i mercati azionari e obbligazionari non abbiano motivo di allontanarsi nuovamente dalla correlazione che li ha caratterizzati tra il 2000 e il 2020. Tuttavia, l’aumento dei tassi d’interesse da una media dell’1% al 3%, dovrebbe consentire ai portafogli diversificati di beneficiare di rendimenti attesi più elevati, rendendo significativo questo stile di gestione. Una correlazione positiva significa che azioni e obbligazioni possono muoversi nella stessa direzione, al ribasso come nel 2022, ma anche al rialzo. Pertanto, riteniamo che bisogna essere molto opportunisti e sfruttare al meglio la volatilità prevista per quest’anno sui mercati finanziari.