14 marzo 2023

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La Fed è ancora credibile?


Per una banca centrale, la credibilità è ovviamente cruciale per l'orientamento della politica monetaria. Infatti, più una banca centrale è credibile, meglio orienta le aspettative di inflazione e più è efficiente la trasmissione della politica monetaria.

Christophe morel

La ricerca accademica ha dimostrato che le due principali determinanti della credibilità sono il track record, inteso come il raggiungimento degli obiettivi, e l’indipendenza. Dopo l’errata diagnosi della natura “transitoria” dell’inflazione, è opportuno chiedersi se la Fed abbia perso credibilità.

In primo luogo, questa credibilità può essere valutata attraverso sondaggi che misurano la fiducia nell’istituzione monetaria. Un sondaggio del Gallup Institute mostra che la fiducia degli americani nella presidenza della Fed è diminuita significativamente nel 2022 (grafico 1). Tuttavia, questa perdita di fiducia non è specifica della banca centrale ma riguarda le principali istituzioni americane (presidente americano, membri del Congresso).

stati uniti : fiducia nei politici
Audrey Cohen

In secondo luogo, la credibilità può essere esaminata anche dal punto di vista dell’analisi economica. Nella teoria monetaria, la credibilità rispecchia la fiducia degli operatori economici sulla capacità delle banche centrali di adempiere al loro mandato di crescita/inflazione. In Groupama AM, abbiamo costruito un indicatore di credibilità per la Fed basato sulla metodologia di Demertzis & al (2012). Questo indicatore si basa sull’ipotesi che una banca centrale possa perdere credibilità nel momento in cui le aspettative di inflazione a lungo termine dipendono sempre di più dai dati sull’inflazione corrente. In effetti, le pubblicazioni sull’inflazione non dovrebbero avere alcuna influenza sulle aspettative di lungo periodo. Il verificarsi di questa condizione segnala che le aspettative di inflazione sono “fuori controllo”, riducendo così la credibilità della autorità centrali. Nella costruzione dell’indicatore, abbiamo utilizzato le aspettative di inflazione a 5-10 anni, che a differenza del break-even inflation, non sono influenzate dall’avversione al rischio o da problemi di liquidità. L’indice va da 0 a 1, con 1 che corrisponde alla credibilità totale mentre, la soglia di credibilità è fissata a 0,9. Nello studio effettuato, abbiamo analizzato i quattro principali periodi monetari del dopoguerra: il periodo di alta inflazione sotto la presidenza di A. Burns, il periodo “Volker” e la lotta antinflazionistica (1979-1987), la “grande moderazione” corrispondente alla presidenza di A. Greenspan e infine il periodo dal 2007 con i mandati di B. Bernanke, J. Yellen e J. Powell.

Dall’analisi, possiamo notare due aspetti :

      • La Fed è ancora credibile, poiché l’indice rimane al di sopra della soglia. Del resto, la situazione attuale non è in alcun modo paragonabile a quella della fine degli anni Settanta/inizio anni Ottanta.
      • La credibilità si sta lentamente riducendo. Un trend iniziato già durante il periodo di deflazione che sta proseguendo in una fase di pressione inflazionistica.
      credibilite de la fed

      In conclusione, la nostra analisi suggerisce che la Fed rimane credibile nonostante sia stata messa in forte discussione dalla crisi economica e finanziaria. Il calo di credibilità rafforza il trend della banca centrale nel proseguire con la sua politica monetaria restrittiva. Di conseguenza, oltre a rafforzare la nostra previsione al 6% per i Fed Funds, riteniamo che in caso di recessione nel 2023 la Fed potrebbe non tagliare i tassi. Inoltre, non teme di provocare una recessione per il rischio di una spirale inflazionistica e non intende riaccendere le aspettative di inflazione allentando in modo inappropriato le condizioni monetarie.

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