In un contesto di incertezza come quello attuale, è particolarmente difficile anticipare gli sviluppi a breve termine. Per questo motivo è fondamentale definire uno scenario strutturale per quanto riguarda la crescita, l’inflazione e la dinamica dei tassi di interesse.
Nei mercati finanziari possono verificarsi periodi di discontinuità (ad esempio, un'eccessiva prospettiva di riduzione dei tassi), ma è altresì vero che esistono forze capaci di correggere la situazione per convergere verso lo scenario strutturale.
Manteniamo il nostro “framework”: siamo in un mondo di transizioni economiche (geopolitiche/ambientali/digitali/demografiche) che alimentano un ciclo di investimenti sostenibile, anche se ci sono periodi di “stop and go” (pausa/accelerazione). Da questo punto di vista, il 2024 ha rappresentato una pausa nel ciclo degli investimenti legata alla recessione del settore industriale globale.
Tuttavia, al termine dell'anno, tutte le variabili sono positive per un graduale riavvio degli investimenti: il fabbisogno di investimenti è notevole, le condizioni di finanziamento stanno tornando favorevoli, la redditività aziendale si è generalmente ripresa, le imprese hanno ridotto la leva finanziaria e, infine, i consumi sono sufficientemente resilienti da rassicurare le imprese sulle loro prospettive di mercato.
Questo ciclo di investimenti porta a quattro sequenze economiche:
- 1a sequenza - Si determina un nuovo equilibrio nei tassi di interesse, sia in quelli di politica monetaria che in quelli a lungo termine. Infatti, gli investimenti richiedono risorse finanziarie e questa domanda fa aumentare il “prezzo da pagare per ottenere le risorse finanziarie”, ovvero il tasso di interesse.
- 2a sequenza - La ripresa degli investimenti va a vantaggio anche dell'occupazione, perché investimenti e occupazione sono complementari. Se ci troviamo in un ciclo di investimenti stabile, possiamo prevedere un ritorno alla piena occupazione. La piena occupazione sostiene i consumi e supporta la resilienza economica.
- 3° sequenza - Gli investimenti rappresentano la migliore notizia per la produttività, che diventa la leva della crescita nelle economie che devono affrontare l'invecchiamento demografico.
- 4° sequenza - La necessità di investimenti implica una revisione del programma del debito pubblico. La conclusione più importante del “Rapporto Draghi” è che non sarà possibile finanziare le transizioni senza impulsi pubblici. Le transizioni richiedono il finanziamento di “beni pubblici” che vadano a beneficio di tutti, con un “ritorno sull'investimento” che richiede molto tempo. Sarà inevitabilmente necessario accettare una traiettoria di aumento del debito pubblico per qualche tempo.
In sintesi, manteniamo il nostro scenario, che potremmo definire “reflazionistico”, articolato su tre punti principali: 1) crescita resiliente, 2) inflazione persistente e 3) in termini di politica monetaria, una “finestra di opportunità” per i tagli dei tassi che probabilmente si chiuderà presto.